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Tedesco

I verbi di posizione in tedesco

I verbi di posizione in tedesco: stehen – stellen, liegen – legen, sitzen – setzen

Tutti sanno che il tedesco è una lingua molto precisa. In italiano abbiamo il verbo mettere che in inglese corrisponde al verbo put. In tedesco ovviamente non è sufficiente un solo verbo: in italiano e in inglese possiamo mettere una bottiglia sul tavolo e un libro sul letto senza grosse complicazioni linguistiche. In tedesco si tiene conto non solo della posizione dell’oggetto ma anche del fatto se esso sia in movimento o no.

A prima vista sembrerà complicato, ma nessuno può mettere in dubbio che la posizione della bottiglia e del libro in effetti non sono uguali. Il libro giace sul letto orizzontalmente, mentre la bottiglia sta in piedi sul tavolo verticalmente. Per il libro in tedesco viene usato il verbo liegen – legen, per la bottiglia  invece stehen – stellen. C’è poi un terzo verbo che esprime il concetto di mettere qualcosa a sedere (per esempio un bambino, ma anche se stessi) sitzen – setzen. Senza approfondimenti i verbi di posizione potranno sembrare un po’ ostici, ma in tedesco c’è una spiegazione logica per tutto.

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Letteratura

La vita è altrove di Milan Kundera

Recensione, analisi critica e commento del romanzo La vita è altrove di Kundera nel quadro politico dell’epoca.

Pensate che il passato, solo perché è già stato, sia compiuto e immutabile? Ah, no, il suo abito è fatto di taffetà cangiante, e ogni volta che ci voltiamo a guardarlo lo vediamo con colori diversi.1

Introduzione

Milan Kundera è nato nel 1929 a Brno, a sud dell’allora Cecoslovacchia. Nel 1975 emigrò in Francia per motivi politici. I romanzi più famosi sono stati tutti scritti in ceco mentre quelli più recenti in francese. Il romanzo che l’ha reso senz’altro celebre in tutto il mondo è L’insostenibile leggerezza dell’essere (Nesnesitelná lehkost bytí), di cui abbiamo analizzato una parte commovente che illustra la sua considerazione degli animali.

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Letteratura

Ricordi dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskij

Recensione e analisi di Ricordi dal sottosuolo di Dostoevskij, un classico della letteratura russa

Introduzione

Questo racconto o romanzo breve, conosciuto in Italia anche con il titolo “Memorie dal sottosuolo”, è stato pubblicato per la prima volta nel 1864 nella rivista Èpocha, un mensile di San Pietroburgo. La versione landolfiana fu pubblicata invece nel 1948 nell’ambito di un’Antologia di Narratori russi curata da Landolfi stesso per la Bompiani. In quest’opera, che ebbe una notevole influenza sulla sua successiva produzione letteraria, attraverso il suo protagonista Dostoevskij delinea i tratti della décadence europea e critica soprattutto gli ideali del positivismo