Per traduzioni editoriali si intendono quelle relative a tutti i testi destinati alla pubblicazione. Si suddividono in traduzioni letterarie (traduzioni di libri cartacei), che implicano la stipula di un contratto di edizione di traduzione e sono soggette al diritto d’autore, e in traduzioni di testi editoriali per riviste o altre pubblicazioni cartacee e/o online.
I traduttori professionali di estrazione umanistica che fanno parte dello studio associato Mimesis si occupano di entrambe le tipologie di traduzione editoriale. Di seguito vengono introdotte alcune caratteristiche di questo genere e fornite le differenze principali con altri tipi di traduzioni.
Oltre alle traduzioni letterarie vere e proprie, il lavoro del traduttore sui testi editoriali comprende la traduzione di testi per riviste settoriali o altre pubblicazioni brevi cartacee o online. Normalmente questi testi sono di lunghezza inferiore rispetto ai testi letterari ma possono essere anche di carattere letterario - scientifico. Di seguito vengono forniti alcuni esempi per le traduzioni di questo genere:
Per gli articoli nelle diverse riviste settoriali valgono gli stessi principi delle traduzioni letterarie. Per prima cosa vanno determinati i messaggi principali e gli orientamenti dell’autore o giornalista. Dopo una prima bozza nella lingua d’arrivo il testo viene rielaborato per essere stilisticamente impeccabile e bello da leggere. Va da sé che il traduttore debba avere anche un’approfondita conoscenza del linguaggio settoriale, indipendentemente dal fatto che il testo parli di filosofia, scarpe da corsa o gelato. Per questo motivo i traduttori dello studio associato Mimesis si suddividono i compiti e ognuno si occupa dei testi di cui ha un background settoriale . Per un risultato ancora migliore, tutti i testi vengono riletti da un altro madrelingua interno che dialoga con il traduttore e suggerisce eventuali modifiche. In questo modo sono assicurate sia la comprensione nella lingua originale che la perfezione della forma nel testo tradotto.
Il lavoro del traduttore letterario è radicalmente diverso da chi si occupa di traduzioni tecniche, traduzioni legali o traduzioni commerciali. Per tutte queste tipologie è fondamentale e sufficiente la resa fedele e la precisione nella rispettiva terminologia. Le traduzioni di libri costituiscono invece un mondo a sé in cui il rispetto dei contenuti originali è importante ma è fondamentale soprattutto la resa dello stile dell’autore. Nel caso ideale, il lettore non si dovrebbe rendere conto di avere di fronte un testo che originariamente era stato scritto in un’altra lingua. È evidente che questo obiettivo è pressoché impossibile da raggiungere anche dai grandi traduttori del passato e per dirlo con le parole del noto semiologo Umberto Eco: “Una traduzione non è una fonte: è una protesi, come la dentiera o gli occhiali, un mezzo per raggiungere in modo limitato qualche cosa che si trova al di fuori dalla mia portata.”¹
Gesualdo Bufalino, autore colto e appassionato traduttore dalla sua giovinezza ha scritto invece in un famoso aforisma del Malpensante con riferimento implicito ad Eco “Se la traduzione è una protesi, deve averne la modestia”². Nonostante questi limiti intrinseci della traduzione editoriale, pochi riescono a leggere i classici tedeschi in lingua originale o la Recherche di Marcel Proust in francese, appunto perché si trovano al di fuori della propria portata. Leggendo una traduzione di Tommaso Landolfi dal russo abbiamo l’impressione di non perdere molto del piacere di leggere l’opera in originale perché la traduzione costituisce un autentico capolavoro.
Mentre i manuali tecnici o gli atti legali forniscono informazioni, lo scopo della traduzione letteraria è un altro: suscitare emozioni nel lettore. Nella traduzione il mantenimento di questo aspetto essenziale è possibile soltanto se il traduttore comprende in pieno il messaggio dell’autore da comunicare al lettore e cerca di renderlo nella sua lingua. Questo processo è molto difficoltoso, lento e complesso e suppone che il traduttore possieda un’approfondita cultura letteraria. Il traduttore letterario deve agire come artigiano delle parole ed essere innamorato della bellezza del linguaggio. Per questo motivo tanti traduttori di opere famose erano anche scrittori, basti pensare a Natalia Ginzburg e Giorgio Caproni (francese), Leone Ginzburg (russo), Cesare Pavese ed Elio Vittorini (inglese) per citarne solo alcuni.
¹Umberto Eco: Come si fa una tesi di laurea. Bompiani, 1977 ²Gesualdo Bufalino: Il Malpensante, Lunario dell'anno che fu in: Gesualdo Bufalino Opere 1981 - 1988. A cura di Maria Corti e Francesca Caputo. Bompiani, 2001
L'incarico per l'esecuzione di traduzioni editoriali differisce anche da un punto di vista legislativo e fiscale dalle altre traduzioni. Secondo la legge 633/41 le traduzioni di libri sono soggette al diritto d’autore ed i compensi sono esenti da IVA . A questo scopo viene stipulato un contratto di edizione di traduzione tra il traduttore e il committente. La rispettiva notula viene emessa a nome del traduttore e con il suo codice fiscale.